Luchino Visconti

Estremi cronologici dell’archivio, 1910 - 1976
Consistenza, 1.180 fascicoli (20.629 documenti)
Anno di acquisizione, 1989
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Biografia

Luchino Visconti nasce a Milano il 2 novembre del 1906, quarto di sette fratelli. Il padre Giuseppe Visconti di Modrone appartiene all'antica nobiltà lombarda; la madre Carla Erba proviene dalla borghesia industriale. Oltre a dedicarsi ad attività produttive i genitori coltivano l'amore per la musica, la letteratura, il teatro. Compie studi regolari senza tuttavia conseguire la licenza liceale. Nel 1928 si arruola soldato semplice presso il Distretto militare di Milano. Nel 1929 frequenta la Scuola d'Applicazione dell'Accademia di Cavalleria di Pinerolo, dalla quale si congeda con i gradi di sergente maggiore, per poi intraprendere l'attività di allevatore di cavalli da corsa, con i quali nei cinque anni seguenti ottiene premi e riconoscimenti.

A partire dal 1932 si fanno più assidui i suoi consueti viaggi a Parigi, dove l'amica Coco Chanel lo introduce negli ambienti degli intellettuali vicini al Fronte Popolare. Conosce Jean Renoir, Jean Cocteau, André Gide, Luis Buñuel, Man Ray, Kurt Weill, Henry Bernstein, scrive soggetti cinematografici, drammi e racconti; acquista inoltre una cinepresa e compie i primi esperimenti cinematografici amatoriali. Nel 1936 cura le scene di Carità mondana, di G. Antona Traversi e de Il dolce aloe di J. Mallory, per la «Compagnia del Teatro d'Arte di Milano» della quale fanno parte anche Andreina Pagnani e Paolo Stoppa. Nello stesso anno lavora come costumista e assistente volontario al film Une partie de campagne di Jean Renoir.

In seguito alla morte della madre il 16 gennaio del 1939, trasferisce la sua residenza a Roma. Nell'estate del 1939 lavora alla preparazione del film Tosca insieme a Renoir, che di lì a poco sarà costretto a lasciare l'Italia a causa della guerra. In questi mesi stringe amicizia con Umberto Barbaro, Giuseppe De Santis, Mario Alicata, Pietro Ingrao, i fratelli Puccini, collaboratori della rivista antifascista «Cinema» diretta da Vittorio Mussolini e nel giugno del 1941 pubblica sulle pagine della rivista lo scritto Cadaveri. Nel dicembre del 1941 muore il padre. Nei primi anni Quaranta lavora con il gruppo di «Cinema» a diverse sceneggiature; il loro interesse si sofferma in particolare su G. Verga, tanto che Visconti acquisterà i diritti di alcune delle sue opere e a lungo verrà accarezzata l'idea di un film tratto da I Malavoglia.

Nel maggio del 1943 viene proiettato a Roma Ossessione, sceneggiatura di Visconti, Mario Alicata, Giuseppe De Santis e Gianni Puccini dal romanzo di J. Cain The postman always rings twice. Dopo la firma dell'armistizio, benché non ammesso nelle file dell'antifascismo organizzato svolge, con il nome di Alfredo Guidi, attività politica clandestina; nella sua casa in via Salaria si tengono riunioni e si nascondono uomini e armi; aderisce inoltre al Comitato di Assistenza ai Perseguitati Antifascisti. In autunno viene pubblicato il suo scritto Cinema antropomorfico, ovvero un cinema che sottolinea l’importanza dell’uomo e del suo rapporto con il lavoro e il mondo circostante.

Il 15 aprile del 1944 viene arrestato e condotto prima nella Pensione Jaccarino poi nel carcere di San Gregorio, dove rimane fino al 4 giugno, giorno della liberazione di Roma. Nei mesi seguenti fa parte della Commissione di Epurazione nata in seno all'Unione Lavoratori dello Spettacolo. Con Mario Chiari, Franco Ferri e Rinaldo Ricci scrive Pensione Oltremare, soggetto cinematografico sull'esperienza del carcere fascista.

Nel 1945 debutta nella regia teatrale con I parenti terribili di J. Cocteau al Teatro Eliseo di Roma. Nei mesi seguenti si dedica prevalentemente alla prosa, importando sulle nostre scene il realismo di matrice francese e statunitense. Inoltre dirige: Quinta colonna di H. Hemingway (Roma, Teatro Quirino, 23 marzo), La macchina da scrivere di J. Cocteau (Teatro Eliseo, 2 ottobre), Antigone di J. Anouilh e A porte chiuse di J. P. Sartre (Teatro Eliseo, 18 ottobre), Adamo di M. Achard (Teatro Quirino, 30 ottobre), La via del tabacco di J. Kirkland dal romanzo di E. Caldwell (Milano, Teatro Olimpia, 4 dicembre). Partecipa al film documento Giorni di gloria, coordinato da Mario Serandrei e Giuseppe De Santis, nel quale riprende il processo e l'esecuzione dell'ex questore di Roma Pietro Caruso. Infine prende accordi con l'ANPI per un film tratto da Uomini e no di E. Vittorini. Nel 1946 va in scena a Roma Il matrimonio di Figaro di P. A. Caron de Beaumarchais (Teatro Quirino, 19 gennaio), nel maggio dello stesso anno «l'Unità» pubblica un articolo di Visconti dal titolo Perché voterò per il Partito comunista. Nello stesso anno con Delitto e Castigo di G. Baty dal romanzo di F. Dostoevskij debutta al Teatro Eliseo di Roma, la «Compagnia Italiana di Prosa» (Visconti-Morelli-Stoppa). L'attività del gruppo prosegue con Zoo di vetro di T. Williams (Teatro Eliseo, 13 dicembre). Con Michelangelo Antonioni, Guido Piovene e Antonio Pietrangeli scrive il soggetto de Il processo di Maria Tarnowska. Nel 1947 va in scena a Roma Vita col padre di H. Lindsay e R. Crouse, regia di Gerardo Guerrieri e supervisione di Visconti (Teatro Eliseo, 28 gennaio), ed Euridice di J. Anouilh (Teatro Eliseo, 28 febbraio). Fra l'autunno del 1947 e la primavera del 1948 gira in Sicilia La terra trema, che inizialmente commissionato dal PCI come documentario di propaganda per le imminenti elezioni politiche, verrà ispirato ai Malavoglia di Verga. Nell'autunno del 1948 debutta a Roma Rosalinda Come vi piace di W. Shakespeare, scene e costumi di Salvador Dalì (Teatro Eliseo, 26 novembre), e a dicembre la rivista «Rinascita» pubblica un intervento di Visconti intitolato Sul modo di mettere in scena una commedia di Shakespeare. Nel 1949 altre opere teatrali: a Roma in prima italiana Un tram che si chiama desiderio di T. Williams (Teatro Eliseo, 21 gennaio); Oreste di V. Alfieri (Teatro Quirino, 9 aprile); e poi allestisce per il Maggio Musicale Fiorentino Troilo e Cressida di Shakespeare (Giardini di Boboli, 21 giugno). Fra il 1949 e il 1950 lavora a diversi progetti cinematografici. Con Vasco Pratolini, Sergio Amidei, Antonio Pietrangeli e Franco Zeffirelli, scrive la sceneggiatura di Cronache di poveri amanti dal romanzo di Pratolini, cui a sopralluoghi già avviati mancherà il sostegno finanziario. Con Zeffirelli e Suso Cecchi d'Amico lavora a La carrozza del Santissimo Sacramento da P. Merimée. Pensa inoltre a un film con Totò su Antonio Petito, accetta la proposta del produttore Salvo D'Angelo per un film con Aldo Fabrizi sul Marchese del Grillo, scrive il soggetto Maratona di danza e, con Suso Cecchi d'Amico, Marcia nuziale.

Nel 1951 ritorna a teatro a Roma con Morte di un commesso viaggiatore di A. Miller (Teatro Eliseo, 10 febbraio), successivamente allestisce una nuova edizione di Un tram che si chiama desiderio di T. Williams (Milano, Teatro Nuovo, 28 aprile); inoltre ritira la firma dalla regia del Seduttore di D. Fabbri, in scena al Festival Internazionale del Teatro di Prosa di Venezia, in polemica contro il mancato visto d'ingresso al Berliner Ensemble di Bertolt Brecht. Gira Appunti su un fatto di cronaca, breve documentario da inserire nel numero II di «Documento mensile», rivista cinematografica diretta da Marco Ferreri e Riccardo Ghione, che non otterrà il visto della censura. Nel dicembre del 1951 esce nelle sale Bellissima, su soggetto di Cesare Zavattini, protagonista Anna Magnani. Nel corso del 1952 riceve varie offerte per la direzione di opere liriche; e continua con altre opere teatrali a Venezia La locandiera di C. Goldoni (Teatro La Fenice, 2 ottobre), a Roma Tre sorelle di A. Cechov (Teatro Eliseo, 20 dicembre). Così come nel 1953 Il tabacco fa male di Cechov e Medea di Euripide (Teatro Manzoni, 6 marzo) a Milano nella stessa serata. Mentre nelle sale esce il film collettaneo Siamo donne, del quale Visconti firma l'episodio dedicato ad Anna Magnani, su sceneggiatura di Suso Cecchi d'Amico e Cesare Zavattini. Alla Mostra d'Arte Cinematografica di Venezia del 1954 viene proiettato Senso, sceneggiatura di Visconti e Suso Cecchi d'Amico dall'omonima novella di C. Boito, revisione dei dialoghi di Tennessee Williams e Paul Bowles. In autunno supervisiona la rivista «Festival» per la Compagnia di Wanda Osiris (Milano, Teatro Nuovo, 13 ottobre) e dirige Lilla Brignone e Gianni Santuccio in Come le foglie di G. Giacosa (Milano, Teatro Olimpia, 26 ottobre). Ad apertura della stagione scaligera, debutta nella regia lirica con La Vestale di G. Spontini (Milano, Teatro alla Scala, 7 dicembre), spettacolo che segna anche l'incontro con Maria Callas. Nel 1955 continua: a Milano La Sonnambula di V. Bellini (Teatro alla Scala, 5 marzo) e La Traviata di G. Verdi (Teatro alla Scala, 28 maggio); a Roma Il Crogiuolo di A. Miller (Teatro Quirino, 15 novembre) e Zio Vania di Cechov (Teatro Eliseo, 20 dicembre). Nel 1956 sempre a Milano, Mario e il mago, azione coreografica di Visconti dal racconto di T. Mann su musica di Franco Mannino (Teatro alla Scala, 25 febbraio). Il 30 novembre del 1956 sottoscrive una lettera collettiva indirizzata agli scrittori sovietici contro l'intervento sovietico in Ungheria. Nel 1957 va in scena a Roma Contessina Giulia di A. Strindberg (Teatro delle Arti, 11 gennaio), e al Teatro alla Scala di Milano Anna Bolena di G. Donizetti (14 aprile) e Ifigenia in Tauride di C. W. Gluck (1 giugno); nell'ambito del Festival Internazionale del Teatro di Prosa di Venezia L'impresario delle Smirne di C. Goldoni (Teatro La Fenice, 1 agosto). Alla Mostra d'Arte Cinematografica di Venezia viene proiettato Le notti bianche, tratto dal racconto di F. Dostoevskij e prodotto dalla CI.AS., cooperativa costituita per l'occasione da Suso Cecchi d'Amico, Franco Cristaldi, Marcello Mastroianni e Luchino Visconti: il film vince il Leone d'argento. Al Berliner Festwochen di Berlino Ovest viene rappresentato Maratona di danza, libretto di Visconti su musiche di Hans Werner Henze, scene di Renzo Vespignani (Städtische Oper, 24 settembre). Nel 1958 ritorna a Roma con Uno sguardo dal ponte di A. Miller (Teatro Eliseo, 18 gennaio); di seguito due regie verdiane: Don Carlo (Londra, Covent Garden, 9 maggio) e Macbeth ad apertura del Festival dei Due Mondi di Spoleto (Teatro Nuovo, 5 giugno). Poi ancora a Roma Immagini e tempi di Eleonora Duse, spettacolo commemorativo a cura di Gerardo Guerrieri (Teatro Quirino, 3 ottobre) e Veglia la mia casa Angelo, di K. Frings (Teatro Quirino, 11 ottobre). A Parigi, Deux sur la balançoire di W. Gibson (Théâtre des Ambassadeurs, 13 novembre); di nuovo a Roma I ragazzi della Signora Gibbons, di W. Glickman e J. Stein (Teatro Eliseo, 20 dicembre). E continua nel 1959 con Figli d'arte di D. Fabbri (Teatro Eliseo, 1 marzo), e al Festival dei Due Mondi di Spoleto, Il duca d'Alba di G. Donizetti (Teatro Nuovo, 11 giugno).

Fra l'inverno e l'estate del 1960 gira Rocco e i suo fratelli, sceneggiatura di Suso Cecchi d'Amico, Enrico Medioli, Pasquale Festa Campanile e Massimo Franciosa. Il film, Premio speciale della Giuria alla Mostra di Venezia, esce nelle sale con l'oscuramento di alcune scene sollevando un'accesa battaglia civile sulla libertà di espressione. In ottobre la rivista «Vie nuove» pubblica un intervento di Visconti intitolato Oltre il fato dei Malavoglia. Nello stesso anno debutta a Roma L'Arialda di G. Testori (Teatro Eliseo, 22 dicembre), che nel febbraio del 1961, in scena a Milano, viene denunciato per oscenità dalla Procura della Repubblica, segnando anche lo scioglimento della Compagnia. A Parigi viene rappresentato Dommage qu'elle soit une p… dell'elisabettianoJ. Ford (Théâtre des Ambassadeurs, 29 marzo), e al Festival dei due Mondi di Spoleto la Salome di R. Strauss (Teatro Nuovo, 30 giugno). Nel febbraio del 1962 esce nelle sale il film ad episodi Boccaccio '70, del quale Visconti firma Il lavoro, tratto dal racconto di G. de Maupassant Au bord du lit e sceneggiato in collaborazione con Suso Cecchi d'Amico. Nel 1963 debutta a Palermo la commedia storico pastorale Il diavolo in giardino di Visconti, Filippo Sanjust ed Enrico Medioli su musiche di Franco Mannino (Teatro Massimo, 28 febbraio). Nel marzo del 1963 esce nelle sale Il Gattopardo, sceneggiatura di Suso Cecchi d'Amico, Enrico Medioli, Pasquale Festa Campanile e Massimo Franciosa dal recente successo editoriale di G. Tomasi di Lampedusa. In estate ritorna al Festival dei Due Mondi di Spoleto con la seconda edizione de La Traviata di Verdi (Teatro Nuovo, 20 giugno) e Il tredicesimo albero, scherzo in un atto di A. Gide (Teatro Caio Melisso, 9 luglio). Nel corso dell’anno lavora inoltre con Suso Cecchi d'Amico a Giuseppe e i suoi fratelli, progettato episodio di un film collettivo sulla Bibbia, che verrà in seguito interamente diretto da John Huston. Nel 1964 va in scena a Roma Le nozze di Figaro di W. A. Mozart (Teatro dell'Opera, 21 maggio), e allestisce due diverse edizioni de Il Trovatore di G. Verdi, che andranno rispettivamente a Mosca (Teatro Bol´šoj, 10 settembre, con l'Orchestra e il Coro del Teatro alla Scala di Milano) e a Londra (Covent Garden, 19 novembre). Nel 1965 a Parigi presenta Après la chute di A. Miller (Théâtre du Gymnase, 10 gennaio). Alla Mostra d'Arte Cinematografica di Venezia viene proiettato Vaghe stelle dell'Orsa, vincitore del Leone d'oro, sceneggiatura originale di Visconti, Suso Cecchi d'Amico ed Enrico Medioli. Il giardino dei ciliegi di Cechov inaugura a Roma l'attività della «Compagnia Italiana di Prosa» diretta da Vito Pandolfi (Teatro Valle, 26 ottobre); sempre a Romaci sarà una nuova edizione del Don Carlo di G. Verdi (Teatro dell'Opera, 20 novembre). Nel 1966 andrà a Vienna con Fastaff (Staatsoper, 18 marzo), poi a Londra con Der Rosenkavalier di R. Strauss (Covent Garden, 21 aprile). Nel febbraio del 1967 esce nelle sale Le streghe, film collettivo di cui Visconti firma l'episodio La strega bruciata viva; a Londra porterà in scena la terza e ultima edizione de La Traviata (Covent Garden, 19 aprile); a Firenze Egmont di W. Goethe, con musiche di L. van Beethoven (Cortile di Palazzo Pitti, 6 giugno). Alla Mostra di Venezia del 1967 partecipa con Lo straniero, sceneggiatura di Visconti, Suso Cecchi d'Amico, Georges Conchon, in collaborazione con Emmanuel Robbles, dal romanzo di A. Camus. A Cesena porterà La monaca di Monza di G. Testori (Teatro Bonci, 28 ottobre) e infine lavorerà con Suso Cecchi d'Amico a Macbeth '67, trattamento cinematografico della tragedia di W. Shakespeare. nel 1969 a Milano rappresenta L'inserzione di N. Ginzburg (Teatro San Babila, 21 febbraio), mentre a Vienna Simon Boccanegra di Verdi (Staatsoper, 28 marzo). Sempre nel 1969 esce nelle sale La caduta degli dei, primo capitolo di quella che sarà definita la «trilogia tedesca», su sceneggiatura originale di Visconti, Enrico Medioli e Nicola Badalucco.

Tra la fine degli anni Sessanta e i primi anni Settanta lavora a diversi progetti cinematografici: un film sulla vita di Giacomo Puccini intitolato Ritratto di uno sconosciutoZelda, dall'autobiografia di Zelda Fitzgerald; La montagna incantata da T. Mann. Firma inoltre un contratto per la realizzazione di un film tratto dalla Recherche du temps perdu di M. Proust che, a lavoro già avviato, non verrà finanziato. Nel giugno del 1970 la RAI trasmette il documentario Alla ricerca di Tadzio. Nel marzo del 1971 esce a Londra Morte a Venezia, sceneggiatura di Visconti e Nicola Badalucco dal romanzo breve di T. Mann. Il 27 luglio del 1972, durante la post produzione del film Ludwig, viene colpito da trombosi; dopo un periodo di riabilitazione porta a termine il montaggio del film, sceneggiato con Enrico Medioli e la collaborazione di Suso Cecchi d'Amico. Proiettato a Bonn nel gennaio del 1973 in una versione quasi dimezzata rispetto a quella voluta da Visconti, il film verrà ripristinato nel montaggio originale solo dopo la morte del regista per iniziativa dei suoi più assidui collaboratori. Nel 1973 va in scena a Roma Tanto tempo fa di H. Pinter (Teatro Argentina, 3 maggio); poi al Festival dei Due Mondi di Spoleto Manon Lescaut di G. Puccini (Teatro Nuovo, 21 giugno), sua ultima regia teatrale. Nel dicembre del 1974 esce nelle sale Gruppo di famiglia in un interno, sceneggiatura originale di Visconti, Enrico Medioli e Suso Cecchi d'Amico. Tra l'ottobre del 1975 e il gennaio del 1976 gira L'Innocente, sceneggiatura di Visconti, Medioli e Cecchi d'Amico dal romanzo di G. D'Annunzio. Luchino Visconti morirà a Roma il 16 marzo del 1976, a film appena montato.